alessio delfino

Rêves – Vision Quest Genova

Alessio Delfino

Rêves

a cura di Viana Conti

Opening sabato 9 aprile 2016 ore 18.00

sarà presente l’artista

10 aprile – 3 giugno 2016

Piazza Invrea 4r – 16123 Genova – Italy  +39 0102476642  +39 3356195394 – www.visionquest.it – info@visionquest.it

La VisionQuesT contemporary photography è lieta di presentare la personale di Alessio Delfino “Rêves” (Sogni).

Il grande interesse di Alessio Delfino per la fotografia e i procedimenti della camera oscura lo portano sin da ragazzino a volerne approfondire, attraverso i suoi studi di chimica, le diverse possibilità. Già dai primi lavori sceglie di indirizzare la sua ricerca artistica verso la realizzazione di serie fotografiche e non alla sua sintesi attraverso una unica immagine. Egli non aspira al “momento decisivo” nel senso di Henri Cartier-Bresson, ma persegue una rappresentazione quasi cinematografica dello scorrere del tempo attraverso immagini che apparentemente vogliono evocarne la natura inesorabile e che quindi non possono essere riducibili ad un singolo scatto.

Con grande capacità Delfino sviluppa temi che hanno interessato numerosi artisti e fotografi sin dagli albori della fotografia, dal “pioniere” Muybridge ai cubisti d’avanguardia: l’interpretazione delle immagini, la natura della vita, e, inoltre, le dinamiche e tridimensionalità dello spazio e del tempo all’interno della bidimensionalità della fotografia.

Nelle immagini in mostra lo spazio, il tempo, la realtà e i sogni prendono vita non attraverso la chiarezza del dettaglio ma nelle forme oscure, sfuocate ed indeterminate che sono caratteristiche del sogno, come a voler catturare non la rigidità della realtà ma le sue infinite possibilità. La fotografia non semplicemente come strumento per restituire una realtà ne per sintetizzare immagini del tempo, ma piuttosto come stratificazione di diversi momenti, replicando il movimento incessante della vita per unire il moltiplicarsi del tempo allo spazio attraverso la sovrapposizione di molti scatti.
Catturando un movimento del corpo nel momento in cui cessa di esistere, Delfino fissa il suo sogno su carta cotone, quasi a voler mantenere la forma eterea delle figure che sembrano essere state disegnate con i pastelli o le matite colorate. Le figure si mischiano allo sfondo opaco in sfumature incerte e indefinite al fine di mostrare una realtà fuggevole – o meglio: un sogno destinato a svanire nel momento stesso in cui l’osservatore distoglie lo sguardo.

La ricerca artistica di Delfino mira per cosi’ dire, a rendere la pluralità e la varietà del presente, sottolineata dalla scelta del corpo femminile nudo che serve anche ad evocare un’entità multiforme di natura creativa: una ricerca solo possibile in un luogo incerto, in una dimensione eterea, volubile e onirica.

Dichiarazione di poetica dell’artista

C’è un istante, nella mia giornata, sublime e terrificante, al tempo stesso.
È l’istante in cui il mio universo rimane sospeso in una nuvola, compresso, tra il terrestre e l’etereo, in un tempo atemporale, in un luogo irreale. È il momento del risveglio, in cui la mia dimensione onirica trapassa da esperienza fluida a fusione statica. In questo momento tutto ciò che era stato filmico, sequenziale e narrativo si immobilizza. Accade come se una pellicola che si svolge si schiantasse contro un muro invisibile, dando vita ad un fermo-immagine formato dalla fusione di una summa di fotogrammi. Immagine onirica, inconscia, che appare in un luogo non-luogo, fuori dallo spazio-tempo, ma, paradossalmente, insieme reale e presente.
È qui che vivo la mia percezione del sogno come intimamente legata alla sensazione del ricordo e alla pulsione del desiderio di fermarne l’esperienza in un’immagine.
E qui nasce Rêves. La necessità di dare una rappresentazione ad una dimensione interiore, percepita come immagine astratta e allo stesso tempo emotivamente nitida. Poter fissare l’esperienza onirica e post-onirica, emotivamente estetica, sotto forma di immagine, di non-luogo, di colore non-colore, di movimento immobile è il desiderio che ha innescato la serie Rêves. Attraverso la fotografia, mio linguaggio narrativo, ed il corpo umano, mio strumento espressivo, Rêves ricrea, attraverso una tecnica elaborata e sviluppata per oltre un anno, una dimensione reale ma inesistente, una sfera emotiva che avvolge il mio essere in quel particolare istante della giornata.
Aspirare alla realizzazione del Rêve perfetto, a quello che concentra, in un’unica opera, il massimo di emozione, dimensione e grandezza, corrisponde all’impulso generatore di questa serie, che proietta in una danza onirica, per definizione, una serie di immagini che ricercano la perfezione scaturita dal desiderio. Il desiderio che, per sua definizione (affascinante è l’etimologia della parola, “de-siderare” ovvero avvertire la mancanza delle stelle) è irraggiungibile ed incolmabile, diventa spinta propulsiva alla realizzazione di un lavoro di per sé utopico. Nella ricerca ossessiva di questa sublime utopia mi piace a volte immaginarmi, nei miei sonni travagliati, come quei legionari romani di guardia la notte negli accampamenti, i cosiddetti desiderantes, così chiamati perché, fissando le stelle, attendevano il ritorno dei loro compagni dispersi, durante il giorno, in battaglia. Desiderio che in cuor loro sapevano irrealizzabile. Così io, nei miei Rêves, attendo il ritorno di un’immagine, di un’emozione, dissolta in quell’istante in cui il terrestre e l’etereo diventano una cosa sola. Alessio Delfino, marzo 2016